Come Proteggere i nostri Figli Online:

Alcuni suggerimenti ed informazioni per la sicurezza della tua famiglia online.

Viviamo ormai in un mondo in continua evoluzione e questa evoluzione comprende i dispositivi elettronici. I nostri figli imparano ad usare YouTube ancor prima di leggere e scrivere, anzi,  ancor prima di camminare. Sono un padre anch’io, e so quanto a volte come genitori vediamo in YouTube un modo per prenderci quel momento di pausa per dedicarci a noi e poter finalmente rilassarci mentre sappiamo che YouTube baderà ai nostri figli al posto nostro. Quando eravamo piccoli, c’era la TV. YouTube però è meglio. Fornisce esattamente i contenuti che i nostri figli vogliono vedere, ma quando serve a noi. Ma a quali rischi esponiamo i nostri figli? Qual’è il reale costo di questi strumenti? I nostri figli crescono, e YouTube non basta più. Ci si sposta sul Browser, dove è possibile navigare su Internet magari per fare ricerche per la scuola e poi sui social, con lo scopo di parlare con i propri amichetti. 

Oggi parleremo di quali sono i rischi e soprattutto come provare a evitarli. Io mi chiamo Leo, e oltre a essere padre di due splendidi bambini di quasi sei e tre anni lavoro da più di dieci anni come programmatore e negli ultimi tre mi sono specializzato in sicurezza informatica e privacy online.

Sappiamo ormai che Internet ci espone tutti, adulti compresi, a una indefinita serie di rischi e pericoli. È un po’ la metafora della vita, ma tutto nascosto dietro una maschera attraverso cui non si riesce a vedere. Bullismo, pornografia, immagini oscene, violenza, pedofilia sono dietro l’angolo, spesso camuffati da altro. Vediamo quindi come possiamo evitare questi rischi, perché se stai leggendo questo articolo probabilmente è questo ciò che ti interessa.

Partiamo dal presupposto che la protezione globale e totale non esiste, perciò è necessario restringere il campo di accesso dei nostri figli il più possibile. Mi spiego meglio: i metodi per proteggere un dispositivo Android sono diversi da quelli con iOS (iPhone o iPad), che a loro volta sono diversi da quelli utilizzati per proteggere un Pc Windows o un Mac. A loro volta le possibili minacce a cui si espongono i nostri figli possono derivare da più piattaforme. Abbiamo già citato YouTube o più in generale la visualizzazione dei contenuti video, ma poi ci sono i social: Facebook, Instagram, Snapchat e l’ormai noto Tik Tok,  e ovviamente c’è la navigazione sul Web.

Capite bene quindi che a più piattaforme e dispositivi i nostri figli hanno accesso, tanto più è facile trovare una scappatoia ai sistemi di sicurezza che possiamo andare a implementare.

Questa premessa è per me necessaria non per scoraggiarci, ma per sensibilizzarci al fatto che gli strumenti di protezione devono essere un corredo a un dialogo con i nostri figli. Man mano che i nostri figli crescono e che sono sempre più in grado di capirlo, dobbiamo spiegare loro quali sono i rischi a cui li andiamo a esporre. Inoltre quanto più vogliamo stare sereni, tanto più dobbiamo cercare di circoscrivere il numero dei dispositivi a cui hanno accesso.

Veniamo quindi al sodo e parliamo di quali sono questi metodi di protezione. Il primo metodo rientra nelle buone abitudini che non richiedono grosse capacità tecniche e che sfruttano già gli strumenti che si hanno a disposizione, magari senza saperlo. È utile ad esempio per bambini molto piccoli (3-7 anni) che utilizzano il cellulare o il tablet solo per YouTube.

Mi sembra perciò giusto cominciare proprio da YouTube, perché sappiamo tutti che è l’app più utilizzata dai bambini. Sapevate che YouTube ha una modalità con restrizioni? È un metodo molto utile per escludere video che gli altri utenti hanno contrassegnato come inappropriati. Ovviamente il concetto di inappropriato è relativo, ma è comunque una prima forma di protezione molto semplice. Le istruzioni per abilitarlo possono essere trovate tranquillamente qui. Ancora più utile può essere l’installazione di YouTube Kids, disponibile per Android e iOS ed è un’app dedicata alla visualizzazione di video da parte dei bambini. Non è molto conosciuta essendo uscita da poco più di un anno, ma offre un livello di protezione più alto rispetto alla normale app di YouTube. Innanzitutto ha una modalità per controllare l’accesso, quindi il bambino che apre da solo l’app, deve inserire il risultato di una piccola formula matematica che ovviamente non sa risolvere per accedere al sistema. I video presenti nell’app sono catalogati in maniera specifica per essere utilizzati dai bambini, e sono esclusi dall’app tutti gli altri tipi di contenuti. È possibile inoltre nascondere specifici video se proprio non vogliamo che i nostri figli li vedano, cosa che non è possibile fare con l’applicazione di YouTube standard.

Un altro consiglio che voglio darvi, sempre parlando di buone abitudini, è quella (se vi è possibile) di non dare i vostri cellulari ai bambini, ma magari sfruttare un vecchio cellulare o tablet che non usate più. Questo per un motivo molto semplice. Usando un dispositivo dedicato, avete la possibilità di limitare al minimo il numero di applicazioni su cui i bambini possono muoversi. Non hanno le vostre app, il vostro WhatsApp e Facebook. Ad esempio io ho dato un mio vecchio cellulare ai bambini con su presente YouTube (purtroppo lo usavano già prima che uscisse YouTube Kids) con un loro account Google dedicato. Non ci sono altre applicazioni specifiche e avendo un account dedicato non c’è possibilità che la mia cronologia video si mischi con la loro, perciò i video suggeriti saranno sempre per bambini. Inoltre ho la modalità con restrizioni che vi dicevo prima attivata. Riguardo al mio cellulare personale, i bambini sanno che per loro è intoccabile.

Questo genere di filtri possono essere applicati sia sul singolo dispositivo (desktop o mobile) sia sulla connessione casalinga se il vostro router lo supporta.

Parliamo adesso di Filtri Web. Questo genere di protezione ci è utile in fase di navigazione sul web per evitare che i nostri figli incappino in siti con il contenuto non adatto a loro. Come funziona? Pensiamo a una rubrica telefonica. Ognuno di noi ha un numero di telefono ma sarebbe impossibile ricordarsi a memoria tutti i numeri giusto? Perciò abbiamo una rubrica in cui ci salviamo il nome (o qualsiasi cosa aiuti a ricordare) e quando selezioniamo quel nome, automaticamente il cellulare compone il numero di telefono associato. Lo stesso vale su internet. I siti che siamo abituati a raggiungere con un nome a noi conosciuto in realtà sono identificati sulla rete da un numero, chiamato indirizzo IP. Quando noi inseriamo nel nostro browser www.google.it, in realtà interroghiamo un servizio chiamato DNS (Domain Name Server) che ha memorizzato al suo interno una rubrica telefonica e ci mette in contatto con l’indirizzo IP di Google. I filtri Web hanno al loro interno una lista di siti notoriamente indesiderati e se correttamente abilitati, si interpongono fra noi e il DNS. Nel momento in cui viene eseguito l’accesso a questi siti sia direttamente o per sbaglio, vengono bloccati prima che possano essere visualizzati.

Due siti che offrono servizi di questo tipo sono Clean Browsing e OpenDNS ed hanno un piano sia free sia a pagamento. Le istruzioni per applicarli sono abbastanza dettagliate, anche se richiedono una sufficiente capacità tecnica.

Alternative più specifiche a questi servizi possono essere trovati dai singoli produttori di software e dispositivi. Ad esempio Microsoft Family per la protezione della navigazione dei PC Windows,  Apple Families per i dispositivi e computer che utilizzano iOS e MacOsX, e Amazon FreeTime per Kindle. Queste ultime tre soluzioni sono consigliate se sapete che i vostri figli hanno accesso a una di queste tecnologie specifiche.

Per i dispositivi Google (Android o Chromebook) è presente invece Google Family Link, uno strumento gratuito e molto potente. Creando un account Google specifico per vostro figlio/a e indicando che ha meno di 13 anni, avrete la possibilità con un app dedicata, di controllare tutto ciò che fa dal proprio cellulare e fornire le autorizzazioni necessarie.

Entriamo qui infatti in un campo più specifico di applicazioni. Le applicazioni di Monitoraggio, che vi consentono, dipendentemente dall’applicazione, di controllare ciò che i vostri figli fanno, che app utilizzano, quanto tempo sono online e così via. A parte Google Family Link la maggior parte di queste applicazioni è prevalentemente a pagamento o al massimo ha un piano free ma molto limitato, utile giusto a provarlo.

Spiegarvi tutte queste applicazioni nel dettaglio sarebbe impossibile in questa sede, ma vi indico le più gettonate:

Se volete saperne di più ovviamente potete visitare i siti specifici o ricercarli online mentre per una breve descrizione vi consiglio questo articolo di Wired che è molto esaustivo.

Spero che questo articolo possa essere servito se non a fornire soluzioni pratiche, almeno a sensibilizzarci al fatto che per proteggere i nostri figli a volte ci bastano piccoli accorgimenti e buone abitudini. Dall’altro lato anche i migliori mezzi tecnici non potranno mai assicurarci una protezione al 100%. Possiamo però parlare con loro e sensibilizzarli a riguardo, così da un lato i nostri accorgimenti, dall’altro la loro consapevolezza, potrà preservarli dalla maggior parte delle minacce trovabili online.

Concludo con una citazione finale letta una volta in un blog in cui una mamma chiedeva a un esperto: “Come posso convincere mio figlio a stare di meno al cellulare e leggere di più?” L’esperto rispose: I bambini spesso non ascoltano quello che gli diciamo di fare, ma imitano ciò che ci vedono fare“.

Leo R è un programmatore di computer da più di 10 ani e ha lavorato negli ultimi anni nel ambito del cyber-security. Per domande riguardo l’articolo potete scriverli nei commenti o contattare Leo su Instagram (trovi il suo contatto nel mio account “Insieme Mamme” su Instagram.

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